venerdì 23 gennaio 2009



Oggi il filosofo ha chiamato, un paio di volte. Non ho risposto. Fosse una novità...per un secondo, ho "sperato" fosse qualcun altro. Ma non ho risposto soprattutto perchè ale mi confonde sempre. E, ora come ora, non ho proprio bisogno di ulteriore confusione. Avrei bisogno di chiarezza, questo si.

Sono così brava che sono riuscita a non farmi sentire. Ma è la cosa più difficile che io abbia mai fatto. E non esagero. Non sono mai stata, per carattere, una da tagli netti e improvvisi. Proprio non ci riesco. Mai. Nel gioco del mutismo perdo sempre, è più forte di me. Sinceramente penso che nemmeno lui se lo aspettasse. Probabilmente pensava che non avrei resistito a lungo senza, almeno. un "come stai". Sarei curiosa di sapere che pensa di questo...chissà...

Non riesco a studiare. Non riesco a concentrarmi. Per fare quattro pagine mi ci vuole un'ora ed è un miracolo se mi ricordo, vagamente, di che parlavano. E se salto anche questa sessione d'esami è il caos.

Ieri la madre del mio piccolo amore mi ha chiesto del mio "zito" e io ho dovuto spiegarle la situazione in due parole. E per due parole intendo due di numero, visto che non è donna da lasciarti parlare (soprattutto se parte in quarta). In mezz'ora di monologo l'ha psicanalizzato e m'ha pure "predetto" il futuro. Io l'adoro!


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